Partita la campagna di sensibilizzazione sulla spondilite anchilosante Sai se hai la SA? Scegli il tuo futuro.

8 anni per avere una diagnosi, 7 pazienti su 10 sono senza lavoro e oltre il 60% soffre di un disagio psicologico. Sono i dati emersi dall’European map of axial spondyloarthritis (Emas), un sondaggio condotto tra le persone con spondiloartriti in 13 Paesi europei. Per queste parsone è partita la campagna di sensibilizzazione “Sai se hai la SA? Scegli il tuo futuro” nelle farmacie e in rete.

Promossa da Novartis, l’edizione di quest’anno della campagna prevede di uscire in parte dalla rete per offrire ai cittadini la possibilità di avere informazioni sulla spondilite anchilosante dalla figura professionale di riferimento più importante, il reumatologo, nel luogo di riferimento della salute all’interno delle città: la farmacia.

«È partito in questo mese di sensibilizzazione sulla spondilite anchilosante il progetto “reumatologo in farmacia”, ulteriore capitolo di informazione della campagna SAichelaSA» spiega Angela Bianchi, country head of communications & pharma patient advocacy Novartis. «Alcune farmacie italiane tra Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Emilia Romagna e Sicilia metteranno a disposizione dei loro clienti uno specialista in reumatologia e del materiale informativo, per rendere visibile questa patologia nascosta e per accorciare i tempi del trattamento e della diagnosi».

Secondo i dati del sondaggio Emas pubblicati di recente sulla rivista Current rheumatology reports, il 74,1% delle persone intervistate ha dichiarato di avere difficoltà a trovare un lavoro a causa della malattia, il 61,5% di aver sofferto di un disagio psicologico e uno su tre di manifestare ansia e/o depressione. I partecipanti hanno inoltre riferito di temere in particolare la progressione della malattia, la sofferenza o la perdita della mobilità.

«I risultati della mappa europea sulle spondilartriti offrono un quadro chiaro sullo status della malattia» avverte Antonella Celano, presidente dell’Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare (Apmar), l’Associazione che per l’Italia ha contribuito a disegnare la mappa. «Non conoscerla e non sapere della sua esistenza porta a un ritardo nell’inizio del corretto percorso terapeutico, e può avere conseguenze importanti e cambiare il corso della vita sociale, familiare, professionale».

Per avere tutte le informazioni sulla campagna, ci si può collegare all’area dedicata del sito e seguire la pagina Facebook.

(Cesare Betti)