La stipsi funzionale in ambito pediatrico è un fenomeno di difficile gestione per medici e genitori. Questa patologia, conosciuta comunemente come stitichezza, si può schematicamente suddividere in due forme: “stipsi da rallentato transito intestinale” o “ stipsi da problemi evacuativi”. Ce ne parla Vitalia Murgia, pediatra e docente alla scuola di specializzazione in pediatria all’università di Padova.
«Il principale segnale della stipsi è la fuoriuscita di feci dure, emesse con difficoltà e in maniera irregolare. In nessuno di questi sintomi è riscontrabile un difetto della struttura dell’apparato digerente. Migliorare lo stile di vita e adottare regimi dietetici corretti saranno due ottime strategie per combattere la stipsi. Il primo passo sarà l’assunzione, in quantità adeguata, di frutta,verdura e acqua, meglio se abbinata a una passeggiata quotidiana all’aperto.
«Anche le piante medicinali possono essere una valida risorsa per la stipsi nei bambini, sia in quella evacuativa, sia in quella da transito rallentato. In quest’ultima sono importanti queste quattro categorie di sostanze: emollienti-lubrificanti (troviamo l’olio di mandorle dolci e l’olio di oliva, utili in particolare nella primissima infanzia), osmotici, adsorbenti (fibre formanti massa), stimolanti della motilità e secrezione. Gli osmotici agiscono aumentando la quota d’acqua trattenuta nel colon, effetto dovuto al mannitolo nel caso della manna – meglio se usata in dosi di 3-5 grammi fino a 18 mesi, 10-15 grammi fino a 3 anni e 20 grammi fino a 5 anni- e alla ricca componente di fibre e di zucchero presente in questi frutti: tamarindo, fico, prugna, sambuco.
«I lassativi adsorbenti sono sostanze vegetali che rigonfiano quando sono in contatto con acqua, per tanto determinano nell’intestino un aumento della massa fecale migliorando il transito intestinale. In ambito lassativo le più usate sono la Plantago ovata (ispagula o psillio biondo), la Plantago psyllio (psillio nero), l’Amorphophallus konjak (glucomannano), tutte meglio assunte a distanza dal pasto o da altri farmaci, integratori, con abbondanti quantità di liquidi (richiederanno la collaborazione del bambino). Le dosi medie di utilizzo sono: Psillio 4-20 g/giorno, Glucomannano 1-3 g/giorno.
«Si chiamano lassativi stimolanti le piante medicinali che contengono antrachinoni, ovvero i glucosidi che si comportano come profarmaci. A livello intestinale (colon) le glicosidasi batteriche rimuovono lo zucchero liberando l’aglicone, provocando l’alterazione della motilità e della secrezione a livello del colon. Sono piante ricche di antrachinoni: Cassia angustifolia ed acutifolia (Senna), Aloe spp., Rhamnus frangula, la Rhamnus purshiana (Cascara sagrada). Tuttavia, l’uso cronico può causare un particolare fenomeno sulla mucosa intestinale noto come “pseudomelanosi del colon”, risolvibile spontaneamente e senza causare altri danni quando si sospende l’uso della senna.
«In Italia queste piante sono poco usate nel bambino, diversamente da altri paesi europei, come per esempio nel Regno Unito, in cui vengono regolarmente somministrate anche ai più piccoli. In caso di stipsi cronica il bambino in età adolescenziale potrà sì usufruire dei benefici delle piante, ma cercando di attenersi a un uso saltuario. Nel caso in cui le feci ristagneranno nel retto, fenomeno più tipico della stipsi di tipo evacuativo e della stipsi cronica, si potranno utilizzare microclismi a base di sostanze naturali di effetto osmotico blando e emolliente, sulla mucosa rettale ed anale. È bene ricordare che l’uso di microclismi e supposte non deve essere abituale».