L’impegno di SVR sui perturbatori endocrini
Da tempo fanno parlare di sé. Si tratta dei perturbatori endocrini, sostanze presenti nell’aria, nel suolo, nel cibo, nei cosmetici e in molti oggetti che si usano tutti i giorni. Una specie di inquinamento invisibile a cui siamo continuamente esposti con rischi per la salute. Le sostanze sospettate di creare interferenze sono circa 800.
Questo tema è stato oggetto di un dibattito durante la campagna per le elezioni del presidente francesi del 2017 e sono sempre più numerose le persone che ritengono sia necessario un intervento di regolazione a livello europeo. Anche se la scienza ha ancora un lungo percorso davanti a sé sulle conoscenze sui perturbatori endocrini, SVR vuole garantire ai consumatori la massima trasparenza sulle formule cosmetiche dei suoi prodotti.
SVR, laboratorio dermocosmetico, ha voluto offrire il proprio contributo, in particolare su aspetti noti, come i test endocrini realizzati sui prodotti finiti. L’obiettivo sul marchio è testare i trattamenti per le categorie più vulnerabili e riformulare quelli risultati non idonei in fase di test, per garantire la massima sicurezza dei trattamenti.
I test sono stati condotti sui prodotti consigliati per tutta la famiglia e in particolare su quelli per neonati, bambini, adolescenti e donne in gravidanza, per certificare che il loro uso non comporti effetti negativi sui principali meccanismi endocrini. Il simbolo “Testato sui perturbatori endocrini” garantisce che il prodotto non ha alcun effetto avverso sul funzionamento endocrino (ormoni estrogeni, androgeni e tiroidei). I test sono stati realizzati da un laboratorio indipendente specializzato in perturbatori endocrini, il Watchfrog, un centro indipendente specializzato da oltre dieci anni nella misura degli effetti dei perturbatori endocrini sugli organismi viventi.

Ma che cosa sono i perturbatori endocrini?
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sono «sostanze esogene o miscele di sostanze che alterano la(le) funzione(i) del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute di un organismo, della sua progenie o di una popolazione o sottopopolazione».
Il sistema endocrino è formato da numerosi organi o ghiandole endocrine: il cervello (ipofisi, ipotalamo, epifisi), la tiroide, la paratiroide, il timo, le ghiandole surrenali, il pancreas e gli organi riproduttivi (ovaie e testicoli). Questi organi producono gli ormoni (estrogeni, testosterone, insulina, adrenalina, noradrenalina…) che si comportano come messaggeri chimici. Trasportati dal sangue verso gli organi, regolano le funzioni più importanti dell’organismo, come riproduzione, sviluppo sessuale, crescita, appetito, sonno, temperatura corporea.
Come indica il nome, i perturbatori endocrini sono sostanze che modificano l’attività del sistema endocrino. In alcuni casi, anche piccolissime dosi sono in grado di bloccare o modificare l’azione degli ormoni, provocando conseguenze per l’organismo. In particolare, sono imputati di ridurre la fertilità, favorire certe malformazioni genitali, essere all’origine della pubertà precoce, causare malattie croniche come l’obesità, determinate tipi di tumori e malattie neurodegenerative.
Le conseguenze dell’esposizione ai perturbatori endocrini dipendono dall’età e sono riscontrabili soltanto a diversi anni di distanza. La tossicità è maggiore per le categorie dette “vulnerabili“, come feto, neonati, bambini e adolescenti.
La maggior parte dei perturbatori sono sostanze lipofile che vengono immagazzinate nel tessuto adiposo. Da qui possono poi essere trasmessi al feto attraverso il sangue, il liquido amniotico o il latte materno in caso di lattanti, dove l’assorbimento per un neonato è dieci volte superiore rispetto all’adulto.
(Cesare Betti)