Il recente caso del ciclista Ivan Basso ha riacceso i riflettori sul tumore al testicolo e sull’importanza della diagnosi precoce per questa neoplasia, la più diffusa tra gli uomini tra i 18 e i 40 anni (ogni anno in Italia 2.200 nuove diagnosi), ma anche quella con la più alta percentuale di guarigione (oltre il 90%) se l’intervento terapeutico è tempestivo.
Ma mentre tra le donne è molto diffusa la consapevolezza dell’importanza di sottoporsi periodicamente a controlli medici e diagnostici per le patologie “femminili” e a effettuare l’autopalpazione del seno, gli uomini hanno ancora molta strada da fare in questo senso. Basti pensare a quante madri accompagnano le figlie adolescenti alla loro prima visita ginecologica e quante fanno lo stesso accompagnando il figlio maschio in età puberale dall’andrologo.
«Quello che il caso di Ivan Basso dovrebbe insegnare è l’importanza della diagnosi tempestiva di tumore al testicolo» spiega Giorgio Franco, Presidente della Società Italiana di Andrologia SIA. «Ragazzi, imparate a fare l’autopalpazione dei testicoli, strumento fondamentale per scoprire i primi segnali della neoplasia testicolare così da intervenire prima che il danno sia irrimediabile. Il parallelismo più semplice è con le coetanee, educate all’autopalpazione della mammella e ai controlli periodici dal ginecologo».
«Gli uomini devono imparare ad andare dall’andrologo non quando si presentano dei problemi, ma periodicamente per vedere se si hanno gonfiori, noduli o escrescenze, fondamentale per la prevenzione delle neoplasie, come di altre malattie dell’apparato genitale maschile» prosegue il professor Giorgio. Nell’adolescente e nel giovane adulto le anomalie e le patologie dell’apparato genitale vengono intercettate con molta difficoltà a causa dell’assenza di una cultura andrologica diffusa che determina resistenza e imbarazzo nei maschi, ma anche nei genitori che rivestono un ruolo di primaria importanza nell’educazione alla salute dei figli. Il nostro suggerimento è di fare la prima visita a 14 anni con controlli periodici almeno ogni 2 anni per individuare eventuali patologie sul nascere, in modo da intervenire tempestivamente evitando danni più gravi e problemi difficilmente risolvibili come l’infertilità».
Tumore al testicolo: come fare l’autopalpazione
«L’autopalpazione è una semplice manovra che va fatta dopo la doccia quando i muscoli che sostengono lo scroto sono rilassati» spiega Giuseppe La Pera, andrologo presso l’Ospedale San Camillo di Roma e membro del direttivo nazionale SIA. «La mano va passata sotto lo scroto per sentire se c’è una differenza di peso tra i due testicoli. Successivamente, con indice, pollice e medio di tutte e due le mani va palpato il testicolo che deve risultare liscio. Se si avverte una differenza di peso tra i due testicoli o delle irregolarità sulla superficie del testicolo, queste vanno riportate al medico curante in tempi brevi. Tale manovra va ripetuta ogni 2 mesi, soprattutto in presenza di fattori di rischio come la mancata discesa del testicolo nello scroto alla nascita (criptorchidismo) o una familiarità con i tumori del testicolo».