Approvato anche in Italia l’uso prolungato di ulipristal acetato 5mg, unica cura farmacologica per il trattamento a lungo termine del fibroma uterino. Rimborsato dal Sistema sanitario nazionale, il farmaco apre nuove possibilità nella cura del fibroma uterino, in quanto permette di modificare l’approccio terapeutico, da prevalentemente chirurgico a medico, con grandi benefici per la donna e per il Servizio sanitario.

 

I fibromi si sviluppano nella muscolatura liscia dell’utero per l’influenza di stimoli genetici e ormonali. Nel 50% dei casi si hanno sintomi che si ripercuotono sulla salute generale e sessuale della donna: cicli abbondanti fino a un’emorragia vera e propria, compressione sugli organi vicini all’utero, dolore alla penetrazione durante i rapporti sessuali, complicanze in gravidanza e persino infertilità.

 

«La sede del fibroma è molto importante» spiega Alessandra Graziottin, direttore del centro di Ginecologia e sessuologia medica all’ospedale Resnati di Milano. «Anche se di piccole dimensioni può provocare flussi abbondanti e prolungati, con comparsa di anemia, associata a stanchezza, perdita di desiderio sessuale e difficoltà ad avere figli. I fibromi vicini alla parete esterna dell’utero possono raggiungere anche dimensioni di 7-9 centimetri e premere sulla vescica, causando senso di peso sul bacino, minzioni più frequenti, ripetuti risvegli notturni per andare in bagno. Tutti segnali che, soprattutto in giovane età, devono allertare la donna e sollecitare un controllo ginecologico».

 

Una diagnosi precoce e una terapia su misura sono fondamentali per ripristinare il benessere psico-fisico, migliorare la qualità di vita e conservare la possibilità di avere figli.

 

«Ulipristal acetato è un modulatore selettivo del progesterone, che ha dimostrato di essere molto rapido nel controllo del sanguinamento (in oltre il 90% delle donne, con un tempo medio di 5 giorni) e nella riduzione del volume del fibroma, con un alto profilo di sicurezza e tollerabilità. Il farmaco permette alla donna di avere un perfetto e persistente controllo sulla malattia anche durante la sospensione della terapia» aggiunge Alessandra Graziottin.

 

Per aiutare le donne che hanno bisogno di informazioni e rassicurazioni per vivere meglio la propria femminilità sono nate It is my choice (Itismychoice.it) e Fibromaconnect (fibromaconnect.it). Sono una community on-line e di un portale informativo non soltanto con approfondimenti e consulenze di esperti, ma anche con storie di pazienti e consigli pratici. L’obiettivo è aiutare a conoscere i propri sintomi, primo passo verso una diagnosi corretta e un percorso di cura più consapevole, che le donne possono affrontare con maggiore tranquillità grazie alle cure farmacologiche.

 

(Cesare Betti)