È italiano il vaccino anti-Ebola. Lo ha stabilito l’Organizzazione mondiale della sanità, che ne consegnerà diecimila dosi sia per le sperimentazioni negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, sia per l’eventuale uso in Africa entro dicembre, mentre per il 2015 le dosi saliranno a un milione. Si tratta di uno dei due vaccini su cui attualmente l’Organizzazione mondiale della sanità riserva la maggior parte delle speranze per combattere l’epidemia di Ebola. È quanto annunciato da Pietro Di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia, società dove sarà prodotto il vaccino.
«In pochi giorni dalla richiesta, la Food and drug administration ha dato il via libera alla sperimentazione su volontari umani, dopo che il vaccino ha funzionato al 100% sulle scimmie in laboratorio» precisa Piero Di Lorenzo. Il vaccino sfrutta le caratteristiche di un particolare tipo di virus del raffreddore dello scimpanzé, l’adenovirus tipo 3 (ChAd3), impiegato come veicolo per portare il materiale genetico derivato da due specie di virus Ebola: l’Ebola dello Zaire e l’Ebola del Sudan. «Gran parte del merito dello sviluppo del vaccino è dovuto a Riccardo Cortese, biologo molecolare e fondatore dell’azienda biotecnologica Okairos, che oggi è di proprietà della GlaxoSmithKline, che circa sette anni fa ha iniziato a combattere il virus dell’Ebola, ritenuto già allora tra i più difficili da debellare», continua Piero Di Lorenzo.
La produzione del vaccino anti-Ebola su larga scala sarà realizzata tutta a Pomezia, dove attualmente lavorano una ventina di persone e circa altrettante potranno essere aggiunte a breve. I dettagli della ricerca sono stati illustrati dalla rivista scientifica Nature medicine.
La lunga protezione contro il virus è stata provata nei macachi, usando un vaccino basato sul ChAd3. L’inizio della prima fase di sperimentazione sull’uomo è già stato annunciato. Dai risultati ottenuti finora si tratta del trattamento che si è dimostrato il più efficace già dopo soltanto una dose di vaccino ChAd3. È il primo schema vaccinale in grado di offrire protezione dal virus per 10 mesi dalla sua somministrazione.
Cesare Betti