L’Assessorato alle Politiche della Salute della regione Puglia ha annunciato l’introduzione per tutti i neonati del vaccino anti meningococco B. L’offerta avverrà gratuitamente con le modalità indicate dal gruppo di specialisti del Calendario per la Vita a tutti i lattanti con 3 dosi nel primo anno di vita e una al compimento del dodicesimo mese.

«I vaccini sono un’arma straordinaria per sconfiggere le malattie infettive e il nuovo vaccino anti meningococco B ci dota di uno scudo potente contro una malattia insidiosa che vogliamo debellare» dichiara Elena Gentile, Assessore Politiche della Salute e Welfare, regione Puglia.

«La Puglia ha sempre investito molto nella prevenzione vaccinale, tanto da essere al primo posto tra le regioni italiane come offerta e tra le prime per livelli di copertura» sottolinea Michele Conversano, presidente nazionale della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, e componente della Commissione regionale vaccini della Puglia. «Di fronte a una novità di grande impatto per la salute dei cittadini come il nuovo vaccino per la meningite B, non potevamo rimanere fermi. Con la Basilicata, la nostra sarà la prima regione a offrire le vaccinazioni dei 5 sierogruppi responsabili di tutte le meningiti e sepsi meningococciche circolanti».

L’infezione da meningococco è pericolosa perché attacca persone sane senza segni di preavviso e può portare al decesso entro 24-48 ore. Su dieci persone con l’infezione, circa una è destinata a morire anche se in cura e su cinque che sopravvivono, una rischia di avere serie disabilità permanenti. I sintomi sono spesso aspecifici, rendendo difficile la diagnosi negli stadi iniziali dell’infezione e riducendo la possibilità di evitare le conseguenze più serie.

«All’inizio i sintomi possono essere confusi con quelli di un’influenza: febbre alta e convulsioni fino al coma» dice Ruggero Piazzolla, segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri. «La conseguenza più importante, soprattutto tra i bambini colpiti entro il primo anno di vita, è la morte improvvisa, mentre l’11-19% di quelli che sopravvivono può andare incontro a complicanze e invalidità permanenti, come amputazione degli arti, sordità, ritardo mentale, paralisi e ictus».

(Cesare Betti)