In occasione del 10 aprile 2018, Giornata internazionale della medicina omeopatica, Omeoimprese, l’associazione che rappresenta la aziende che producono e distribuiscono farmaci omeopatici in Italia, lancia il Vademecum Omeoimprese sul corretto uso dei farmaci, per sottolineare che la medicina omeopatica affianca le cure allopatiche e non le sostituisce.

«Con questo Vademecum Omeoimprese vuole provare a diffondere un corretto approccio ai nostri medicinali, troppo spesso vessati da una piccola parte della comunità scientifica, che però è capace di fare la voce grossa» spiega Giorgio Gorga, presidente di Omeoimprese. «Sarà oggetto di una campagna sui principali media nazionali e nelle farmacie presenti sul territorio nazionale. Chiedi al medico o al farmacista sarà il nostro mantra, perché ogni farmaco ha una sua specificità».
Nove milioni di italiani fanno ricorso ai medicinali omeopatici almeno una volta l’anno, secondo le stime del settore. Il dato sarebbe addirittura in crescita nel 2017 rispetto al 2016, nonostante il comparto abbia chiuso il 2017 con un -7,2%, passando da un fatturato di 349 milioni nel 2016, agli attuali 324 milioni. In confezioni vendute il calo è stato di circa 2 milioni. Sono infatti stati ritirati dal commercio quasi 10mila prodotti dei 12mila esistenti in Italia.
«Una razionalizzazione fisiologica, non indolore, dei listini dei nostri associati a seguito della regolamentazione prevista dalla legge, la quale ha consentito allo Stato di incassare oltre 4 milioni di euro relativi alle tariffe di registrazione» prosegue Gorga. «In base al Decreto Legislativo 219/2006 i medicinali omeopatici, omotossicologici e antroposofici sono farmaci approvati dall’Autorità sanitaria italiana, tanto che dal 1°gennaio 2019 saranno in vendita solo se completi di AIC, l’autorizzazione all’immissione in commercio assegnata dall’Agenzia Italiana del Farmaco» prosegue il presidente. «Ci siamo allineati a quanto richiesto dalla legge non senza sacrifici, ma nonostante ciò, in questi mesi il comparto è stato oggetto di attacchi mediatici pregiudizievoli e tendenziosi, con il solo scopo di colpire un settore industriale florido. Ci si auspica che con il nuovo esecutivo si possa intavolare una discussione seria, onesta, sulle potenzialità della medicina complementare. Mi aspetto che l’omeopatia, poiché regolamentata dalla legge, venga rappresentata all’interno delle istituzioni».